Veri Influencer

Facebook. Pagina del Veneto Imbruttito. Andreas Ronca pubblica un video in cui passa una giornata con Mattia Cattapan, un ragazzo di 26 anni che quando ne aveva 22 fece un incidente durante una gara in moto e rimase paralizzato, costretto a vivere sulla sedia a rotelle.

Mattia è un amico che considero mio fratello maggiore. Lo conobbi nel 2013 durante il mio primo ricovero nell’unità spinale di Niguarda. Ero a pranzo con altri ragazzi e vidi venire verso di noi un orso in carrozzina pieno di contrazioni alle gambe e dopo essersi presentato una ragazza disse che trovava insopportabile la cadenza dialettale di Mattia. Io invece ero contenta che un “boaro” si aggiungesse a quella strana compagnia creata da noi pazienti. Mi faceva sentire a casa avendo molti amici veneti.

Quell’anno fece impazzire infermieri e medici del reparto. Ma ha portato molti sorrisi a chi come me era ancora molto spaventato dal cambiamento dovuto all’incidente.

Il giovedì mattina usciva dall’ospedale e andava al mercato del quartiere per comprare formaggi e salumi per tutti, mentre al secondo piano il suo vassoio con la dieta alimentare lo aspettava. La domenica rientrava dal week-end passato a casa con borsoni pieni di verdura dell’orto di mamma Rosanna. A Ferragosto, invece, si fece mettere su una carrozzina elettronica per aiutare i fisioterapisti apreparare i tavoli della grigliata. Non riusciva a stare fermo un secondo.

L’unico ragazzo Veneto che non bestemmiava e con la Madonna tatuata sul braccio non era deluso da quella sua passione, la moto, che gli aveva cambiato la vita. Anzi, continuava a parlare del suo KTM e dei Quad che voleva comprare, ma oltre ad essere un ragazzo iperattivo ha  un cuore grande quanto la sua carrozzina. Infatti i discorsi più importanti e riflessivi li ho fatti con lui, che mi ha aiutato moltissimo e sostenuto in ogni momento. Insieme a Carletto, il suo compagno di stanza diventato mio fratello minore. E ancora oggi nei “periodi no”, so che se dovessi chiamarlo avrebbe molte perle di saggezza ,(ovviamente tutte in dialetto veneto), da dirmi.

 Basta guardare il video pubblicato sulla pagina del Veneto Imbruttito per capire qual’è l’anima di Mattia. Quella di un animale che chiede al gruppo punk dei Rumatera di potersi lanciare dal palco sul pubblico durante un loro concerto. Se mai il gruppo musicale dovesse accettare spero di poter essere presente alla scena perché sono queste le cose interessanti da vedere.

Nel frattempo  sui social e in TV si parla dei cosiddetti Influencer, personaggi inventati che diventano personaggi pubblici grazie a brand che regalano loro dei prodotti per avere pubblicità, poiché gli Influencer  postano foto sui social o sui loro blog mentre utilizzano i prodotti e e in questo modo “influenzerebbero ” la massa. Sicuramente non c’è nulla di male. Ma non riesco a capire se è veramente di questo che ha bisogno la società  e soprattutto i giovani. 

Per quanto mi riguarda sono contenta di avere come Influencer un Handicappato che al mattino mi chiama dicendomi “oggi vado a provare frontflip“. Il free-Style in cui si eseguono dei salti fatti in carrozzina dopo aver preso la rincorsa, che dovrebbero finire con una capriola prima dell’atterraggio e niente di rotto. Dovrebbero, perché qualche ora più tardi trovo su Facebook le foto di Mattia con il labbro rotto e la bocca piena di sangue. Mi sono fatta una risata.

Dovrebbero essere queste le cose che influenzano i ragazzi. Vedere un coetaneo  in carrozzina che fa una vita normale ma per chi non conosce questo “mondo” sembrano tutte cose non fattibili. E questo potrebbe spronarli nel vivere davvero.

Al posto di vedere foto o video di persone che passano le giornate ad eventi o in ristoranti lussuosi, la gente dovrebbe sapere che c’è un ragazzo in carrozzina che passa una giornata al lavoro nell’azienda familiare per poi decidere di prendere la macchina e andare a Mugello a vedere una gara di Moto GP, oppure di andare con la fidanzata in Puglia o a Caorle a pescare.

Si dovrebbe sapere che questo ragazzo ha molti progetti e tutti realizzabili grazie alla sua forza di volontà ; giusto per far capire a quei ragazzi pigri che osservano le vite degli Influencer che prima vanno vissute le piccole cose, e poi farsi dare la paghetta per poter comprare i prodotti che i nuovi Vip ricevono gratuitamente. 

L’ultimo progetto al quale sta puntando Mattia è quello di diventare un pilota di autocross dove si fanno gare in circuiti sterrati molto simile al rally. Così  si sta impegnando per cercare sponsor in modo da poter avere tutte le attrezzature per poter gareggiare in sicurezza. Sta sudando e non vuole perdere tempo. Non conosco alcuna persona normodotata con tutta questa energia.

Per quanto mi riguarda, durante il mio ultimo ricovero, ispirandomi a lui, andavo a vedere tutti i pazienti mentre lavoravano e cercavo di spronarli a continuare, perché sapevo che si poteva solo migliorare. ne ero sicura perché c’ero passata anche io 4 anni prima. Con ogni paziente si è creato un rapporto speciale e in poco tempo ho visto in loro uno sguardo di ammirazione, specialmente quando raccontavo delle mie avventure; dal rugby al paracadutismo, dallo sci all’università. Si è formato così un piccolo Priscilla FunClub, e ogni volta in cui davo notizia dell’arrivo della mia dimissione erano tutti veramente dispiaciuti. Questo mi faceva stare bene. Sapere di essere stimata da persone che conosco appena ma con cui condivido la stessa sfortuna. 

È vero, ci sono persone che avendo un’elevata percentuale di disabiltà non possono permettersi di fare ciò che fa Mattia, e io sono la prima. Ci sono anche persone che non possono fare quelle poche attività che faccio io. Ma proprio per questo sento che sono le persone senza alcun handicap a dover imparare qualcosa da noi.

Forse, primi tra tutti, gli Influencer…

Priscilla_ Chairleader