Questa lettura è dedicata alla persona più importante della mia vita. La mia mamma. E vorrei condividere con voi alcuni pensieri per farvi riflettere sul rapporto che c’è tra madre e figlio.
Chissà, magari alla fine di queste righe andrete dalle vostre madri ad abbracciarle in silenzio e per lei sarà il momento più soddisfacente della giornata.
Negli anni ho sempre guardato mia madre come fa qualsiasi figlio.. con rispetto, amore, e quando ci sono stati i problemi legati all’adolescenza l’ho guardata con quei classici sguardi imbronciati che caratterizzano tutti i teenager. Fortunatamente lei non è mai stata una donna severa, mi ha sempre lasciato molta libertà, e se mi capitava di nasconderle qualcosa, quando veniva a scoprire il fattaccio non mi ha mai dato punizioni. Qualcuno potrebbe pensare che è segno di una persona con poco polso, invece grazie a questo suo atteggiamento non mi sono mai spinta in qualcosa di troppo pericoloso proprio perché non volevo vedere sul suo viso del dispiacere procuratole da me.
In seguito è successo l’impensabile. L’incidente.
Una volta sveglia nel letto di rianimazione mi hanno immediatamente comunicato che non avrei più camminato. I pensieri nella testa non erano chiarissimi, ma non appena vidi mia madre entrare in camera il cuore si bloccò. Volevo solo chiederle scusa perché vedevo il suo viso impregnato di dolore, nonostante cercasse di fare del suo meglio per mascherarlo con un finto sorriso per non mostrare apprensione.
“Ma scusa di cosa“, penserete? Mi hanno appena svegliato da un coma farmacologico, spiegato senza giri di parole che non camminerò mai più, e penso solo a chiedere scusa a mia madre??
La sensazione di delusione era fortissima, e non mi accorsi che non potevo abbracciarla per confortarla poiché non ero in grado di muovermi. Quando c’è la necessità di chiedere scusa niente è meglio di un abbraccio, e io non sapevo proprio cosa fare. Potevo solo rimanere ferma a guardarla, senza poter dire una parola a causa dell’intubazione. Cosa le stavo facendo patire??
Passarono i mesi e le mie condizioni miglioravano sempre più. Mi trasferirono in un altro ospedale, dal letto passai alla sedia a rotelle, iniziai a spingermi, a mangiare e a lavarmi il viso da sola. Tutti traguardi che raggiungevo con mia madre a fianco. Ogni giorno, dalla notte dell’incidente, si è dedicata esclusivamente a me. Prendeva il treno e passava le giornate in ospedale ad osservare ogni miglioramento. Nei momenti di sconforto era la prima a dirmi “Guarda quanto stai facendo!“, proprio perché non mi perdeva d’occhio un minuto. Ancora adesso quando riesco a fare qualcosa di nuovo il suo viso si illumina e questa per me è la ricompensa più grande di tutte.
Ad esempio l’inverno scorso, durante uno dei week-end passati a sciare con l’associazione Sporting Spirit Ski Team, riuscì a fare una piccolissima discesa in totale autonomia con il monosci. Io mi voltai verso mia madre perché sapevo che mi stava riprendendo in un video, e la vidi piangere. Erano lacrime di gioia che le si versarono direttamente in gola perché aveva la bocca completamente tirata verso l’alto per il sorriso enorme che aveva.
Ancora una volta io non ero contenta per la mia conquista, ma per esser riuscita a donare 1 minuto di felicità alla persona che stava rendendo tutto ciò possibile. Perché senza la sua insistenza e tenacia molte prove forse non le avrei nemmeno tentate.
Ognuno di noi ha un legame speciale con la propria madre. Ma possiamo renderci conto di quanto questi siano forti solo quando noi figli siamo in difficoltà. Ed è ciò che è avvenuto nella mia situazione. Per questo vi chiedo di dare alle vostre mamme delle attenzioni in più, perché non è necessario che avvengano le disgrazie per dire “Mia madre è la più forte del mondo”. Ognuna di loro ha una forza incredibile che tirerà sempre fuori per noi quando ci sarà necessità.
Basta guardare un qualsiasi documentario che osserva nuclei familiari di animali. Sono le madri le protettrici. Nella maggior parte dei casi sono loro quelle che mettono a rischio la loro vita per la sopravvivenza dei piccoli.
Io vedo mia madre come una leonessa. E questo da molto tempo prima che avvenisse l’incidente. Da dieci anni il nostro rapporto è diventato indissolubile, e in più di un’occasione ho avuto modo di ricambiare i favori difendendola come meglio potevo. Vorrei per lei una vita da sogno, quelle che solo le regine possono permettersi.
Ma qui siamo nel mondo reale e l’unica cosa che posso fare è cercare di darle tranquillità e renderla orgogliosa, nonostante sappia che un figlio può sbagliare tutte le volte che vuole,
una madre perdonerà sempre.
Ti amo mamma…
Priscilla_Chairleader
Dai Pippi sono sicura che anche questa volta ce la farai, hai ancora molto da darci,ti prego
"Mi piace""Mi piace"
Ho perso la mia mamma solo quattro giorni fa aveva 89 anni io ne ho 59.
Sto male anche se l’ho accudita da anni e negli ultimi 5 era allettata.
Ero stanco nervoso negli ultimi mesi alcune volte le gridavo per svegliarla dal torpore degli psicofarmaci. Non mi rendevo conto, non volevo rendermi conto che indietro non si torna.
Vivo sensi di colpa per quegli episodi ma sarei pronto a ricominciare adesso se tornasse sicuramente migliore di prima.
Mia mamma era una persona dolcissima qualche volta l’ho delusa ma capiva.
"Mi piace""Mi piace"
Correggo la frase
Vivo sensi di colpa per quegli episodi ma sarei pronto a ricominciare adesso se tornasse e sono sicuramente migliore di prima.
"Mi piace""Mi piace"
Mi spiace per la sua perdita. Se si è preso cura di lei sono sicura che avrá ripagato per quelle delusioni che dice di aver dato,ma che d’altronde tutti facciamo.
In bocca al lupo per tutto.
"Mi piace""Mi piace"