Quella di ieri è stata una domenica da coma… Letteralmente…Dopo aver passato il sabato sera tra le code di circa 5-6 camioncini in occasione dell’International Street Food Festival, a mangiare panini e dolci pesantissimi, e qualche ora a letto, mi sono diretta verso l’aeroporto di Migliaro, in provincia di Cremona, in compagnia di due tra i miei più cari amici e altri due ragazzi fantastici che vivono la mia situazione, per fare il mio 2º LANCIO CON PARACADUTE!!
Il primo è avvenuto lo scorso maggio, durante una manifestazione organizzata dall’Associazione We Fly Team svoltasi sempre a Cremona, dove lavora lo SkyTeamCremona. Grazie a questi ultimi è possibile lanciarsi in tandem anche a ragazzi su sedia a rotelle, utilizzando un’imbracatura speciale.
Roberto Sala, istruttore di paracadutismo di SkyTeamCremona, ha studiato quest’imbracatura nel ’98, quando un ragazzo tetraplegico l’ha contattato chiedendogli se sarebbe mai stato possibile per lui lanciarsi con il paracadute. Da lì è partito il passaparola che ha reso famoso il centro anche per questi tandem “speciali”.
Tutti i collaboratori del centro che ho avuto la fortuna di conoscere sono persone di grande esperienza e grandissima personalità! Infatti ho voluto tornare a lanciarmi anche per il legame che ho stretto con tutti loro! Primi tra tutti Carolina e Marco, che sono stati i miei video-maker!
Quando si arriva al centro iniziano ad organizzare i gruppi di lancio. Essendoci un’unica imbracatura per disabili, io, Luca e Davide (i miei amici in carrozzina) non siamo riusciti a stare sullo stesso aereo, ma fortunatamente ho potuto comunque fare il lancio con i miei due amici venuti apposta dal Veneto per seguirmi in quest’avventura!
Il cielo non era dei migliori, ma le nuvole e il freddo non ci avrebbero mai fermato. Così dopo aver indossato la tuta, ho atteso l’atterraggio di Luca per poter mettere l’imbracatura, e alle 11.30 sono salita sull’aereo con i miei amici e la banda di matti dello SkyTeam. All’interno del velivolo io e i miei amici avevamo i classici sorrisi da stress, quasi paralizzati nell’attesa di raggiungere la quota di lancio: ben 4200m!
Fuori dal finestrino la pianura padana è una griglia irregolare di campi verdi e color grano, tagliata dalle morbide curve del Po, e come cornice, le Alpi… Ma il tempo per ammirare il panorama è poco, perché all’improvviso si apre il portone dell’aereo ed in pochi secondi le mie gambe sono a penzoloni… 1,2,3…
Circa 60 secondi in caduta libera a 200 km/h. Il cuore in gola e la faccia che in un attimo si congela. Ogni tanto guardo la videocamera per sorridere e nel frattempo penso a come saranno conciati i capelli una volta atterrata. Il momento Che preferisco di più è quello dell’apertura del paracadute, quando si rimbalza di botto nel cielo e inizio a sentirmi leggerissima.
E poi di nuovo adrenalina! Quando Valerio, il mio istruttore, inizia a fare delle virate strette! Dopodiché ci avviciniamo alla pista, e in pochi secondi sono di nuovo con i piedi sul suolo, ma l’unica cosa a cui si pensa è “Ancora, ancora, ancora!!”.
Qualche secondo dopo di me atterrano anche i miei amici. Anche le loro facce sono soddisfatte!
E penso che non possa esserci sensazione migliore. Essendo uno sport estremo, non avrei mai pensato di poter fare un lancio con paracadute dopo l’incidente. Eppure ne ho già fatti due, e il terzo arriverà sicuramente!
Perché volere è potere. O meglio…. VOLARE
Priscilla_ChairLeader
Ho scoperto questo blog per puro caso, così facendo “zapping” per wordpress e mi ha incuriosito perchè anche nel mio blog si tratta del mondo dell’handicap. Questo post mi ha particolarmente colpito perchè, se il tempo è clemente, settimana prossima farò un lancio con il parapendio (regalo di compleanno dei miei amico per il quarantesimo) e – devo essere sincero – un pò mi spaventa anche se credo possa essere una bella esperienza.
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